Il maestoso teatro comunale “Carlo Gesualdo”, frutto di un’iniziativa intrapresa nei primi decenni dell’800 da Giacomo Mazas, intendente del Principato Ultra, è il vero fiore all’occhiello della città di Avellino. L’intendente desiderava fornire ad Avellino una spinta culturale e sociale ma sfortunatamente, a causa di numerosi problemi, l’idea non trovo mai una realizzazione concreta e nel 1925 la struttura fu venduta. Su iniziativa del comune dunque, nel 2002 l’opera precedentemente abbandonata venne ripresa e successivamente ricostruita in Piazza Castello.
Fu lo stesso Carlo Azeglio Ciampi, allora Presidente della Repubblica, a dare il benvenuto ufficiale al Teatro Carlo Gesualdo.
Il teatro è dedicato all’omonimo Carlo Gesualdo (1516-1613), il “Principe dei Musici”, ricordato dalla storia come uno dei più importanti mecenati che la Provincia di Avellino abbia mai conosciuto. A lui è tributata infatti la costruzione di numerose opere architettoniche in tutta la provincia, tra cui tre chiese e due conventi.
Tutt’oggi il teatro presenta una struttura formata da palchi, due platee e una galleria, per una disponibilità totale di 1189 posti. Questo spazio viene impiegato anche come salotto intellettuale, laboratorio di danza e di teatro, centro convegni e centro di produzioni, non stupisce quindi che sia stato spesso sede di convegni e congressi politici. Richiamando il tipico teatro all’italiana, la sala principale della struttura è a forma circolare, il che dona un’ottima acustica e visibilità, e garantisce la perfetta funzionalità del complesso. Un lavoro di edilizia e di architettura superbo, il cui merito va alla firma dagli architetti Gianmichele Aurigemme e Carlo Anymonino.
Secondo i dati riportati sul sito del museo, nei primi anni di vita sono state registrate oltre 500.000 presenze: un risultato dovuto alle numerose iniziative culturali, artistiche e non solo che lasciano intravedere nel prestigioso teatro Carlo Gesualdo un futuro brillante, una prospettiva nuova per la città di Avellino e dintorni.
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